Il Bue, creatura mitologica dello scenario gastronomico Piemontese

Innanzitutto il termine Bue non esiste, o perlomeno non esiste nella classificazione dei bovini a livello Europeo, il termine corretto sarebbe bovino adulto castrato.

Facciamo un passo indietro, anzi no, torniamo un secolo indietro e ancor di più.
Alle sue origini il Bue era un maschio che veniva castrato in un arco della sua età ben preciso, in modo che la sua mole crescesse e aumentasse così la sua forza lavoro, per poi divenire alleato nel lavoro dei campi.
La razza tipica piemontese ai suoi albori era un animale a duplice attitudine, ossia lavoro e produzione di latte (appena per il sostentamento delle famiglie) e presentava nel suo interno circa 12 sottospecie (ormai tutte estinte con la nascita della fassona e la sua immensa capacità di produrre carne).

Il Bue in quei tempi, veniva chiamato tale solo quando aveva almeno 6 denti grandi in bocca ed era un "Nostral", prima era solo un manzo o castrato. I cosiddetti fassoni non venivano considerati buoi perché la loro mole e la loro ossatura esile non gli permettevano il lavoro, e ancora oggi molti di questi non vengono allevati per più di 3 anni appunto perché la loro mole con il tempo provoca loro gravi problemi motori.

Negli anni a causa di una MODIFICA GENETICA SPONTANEA che ha portato ad una produzione elevata di amiostatina, e quindi ad un IPERTROFIA MUSCOLARE (a me questi termini inquietano un pochino) è giunta a noi la cosiddetta fassona, e da duplice attitudine si è passati a triplice cioè lavoro, latte e carne. Con il passare del tempo il lavoro dei buoi "Nostral" è stato surclassato dai mezzi agricoli a motore e con l'avvento della fassona e la sua redditizia produzione di carne, sono andati nel dimenticatoio.

Perché oggi il Bue fa parte della nostra tradizione?

Beh semplice, fa parte della nostra tradizione poiché gli animali usati per il lavoro, alla fine della carriera lavorativa per dar loro un'ultima dignità, venivano ingrassati per poi esser macellati nel periodo natalizio delle feste, e così festeggiare assieme con la rara e preziosa carne in quei tempi di povertà e miseria.

Ecco perché ormai quando si parla di bue, il più delle volte si ricorda una creatura Mitologica d'altri tempi ....

Ps: si dice Bue Grasso perché un tempo era grasso davvero ora invece si chiama bue grasso ma in realtà è magro come un fazzone.

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